OLTRE IL SIPARIO allo storico Teatro Alfieri di Asti
con Massimo Barbero e Chiara Buratti
drammaturgia e regia Patrizia Camatel
Comune di Asti – Assessorato alla Cultura
Teatro degli Acerbi
durata dello spettacolo:visita itinerante nel teatro di circa 75’
GALLERY
Il Comune di Asti – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Teatro degli Acerbi offre un’opportunità davvero straordinaria al pubblico: la visita guidata nel Teatro Alfieri, storico teatro all’italiana inaugurato nel 1860 e che da allora ha ospitato i più importanti nomi della prosa, della lirica, del balletto, artisti e spettacoli di fama nazionale ed internazionale che qui si sono avvicendati, impregnando le tavole del glorioso palcoscenico di memorie cittadine, successi… e anche qualche intrigo e pettegolezzo.
Ma come scoprire tutto ciò? Piccoli gruppi di ospiti saranno guidati da due attori alla scoperta dell’edificio teatrale, anche nelle aree di norma interdette al pubblico: il palcoscenico, dove si scopre il “dietro le quinte”, con tutto l’apparato scenotecnico (che verrà movimentato da un tecnico); poi i camerini, la torre scenica, il palco cieco… per ritornare poi nel ridotto e nel foyer, da sempre luoghi frequentati dai cittadini per intessere relazioni pubbliche e private, un salotto buono di Asti, che riecheggia di storie vecchie e nuove.
Il particolare punto di vista offerto dalle “guide d’eccezione”, attori che più volte hanno calcato il palco dell’Alfieri, permetterà ai visitatori di conoscere la storia e i personaggi notevoli del luogo dal giorno dell’inaugurazione ad oggi, ma anche aspetti della professione, curiosità e scaramanzie di artisti e maestranze che, sera dopo sera, trasformano il teatro in quella “scatola magica” capace di incantare gli spettatori come solo lo spettacolo dal vivo riesce a fare, da tempo immemorabile.
RECENSIONI
(…) può sembrare poco più di ungiro turistico alla scoperta di uno dei fulcri della vita cittadina, ma di fatto è di gran lunga di più.
Certo, siscoprono alcune cose interessanti sulla storia del teatro astigiano, dalle sue peripezie, ai suoi protagonisti, chesoprattutto le generazioni più giovani non conoscono, mentre altre magari le stanno dimenticando. Si scopronocose che dalla platea non si possono vedere. Ma soprattutto si scopre che cos’è il teatro stando a stretto contattocon chi lo fa. Ovvero qualcosa di vitale. Ed è qualcosa che la scuola italiana non vuole fare, condannando cosìall’estinzione un patrimonio importantissimo per il nostro Paese (dal teatro di parola all’opera). Soprattutto, facapire che il teatro non è sostituibile dagli schermi, perché è il rapporto diretto fra persone (attori e pubblico) inuno spazio destinato a quello.
Carlo Francesco Conti, La stampa