Calendario eventi
Giulio Piola - tromba
Stefano “piri” Colosimo - tromba
Francesco “cecio” Grano sax - tenore
Simone Garino sax - contralto
Enzo Ceccantini - sax tenore
Elia Zortea - trombone
Max Vienco - tuba, susafono
Renato Tarricone - rullante
Gipo Di Napoli - cassa
Bandakadabra
Quadri, figure, figurini. Un susseguirsi di “immagini musicali”, di piccoli atti unici legati tra di loro dal meccanismo dell'associazione mentale, della citazione, delle scatole cinesi, o molto più semplicemente da un accordo in sibemolle.
La Bandakadaba, estrosa formazione di fiati e percussioni torinese, una “fanfara urbana” secondo l’efficace definizione di Carlin Petrini, nata sulla strada, in mezzo alla gente che si sa, in quelle situazioni, è tutta da conquistare, fa un ulteriore passo avanti nella sua carriera e si cimenta in uno spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti, capace, all’occasione, di abbattere la quarta parete e creare un flusso di comunicazione con gli spettatori seduti in platea. A fare da fil rouge naturalmente la musica, l’unica capace di unire immaginari, situazioni e temi tra loro apparentemente inconciliabili: un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma presto in un brano dei Beatles che a sua volta diventa l'occasione per riflettere ironicamente sulla “tossicità” degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”. Ma tutto, qui, è anche un qualcos'altro: gli strumenti “suonano” ma posso diventare oggetti di scena, la musica non è solo da ascoltare ma anche da vedere.
In questo continuo gioco di rimandi e mutamenti, i “figurini” della Bandakadaba provano sempre a costruire un dialogo con il pubblico, perché lo spettacolo sia anche un’occasione per scambiarsi qualcosa. Proprio come si faceva da bambini, giocando con le figurine, quando sui “celo celo, manca” si costruivano amicizie indissolubili e grandi passioni” .
A seguire dopoteatro nella Cantina dei Vini sottostante il teatro.